All’uscita di Porta Garibaldi, in Piazza dell’Addolorata, si trova il piccolo Santuario di Maria Santissima Addolorata, un luogo di culto molto caro ai marsalesi. La chiesa fu edificata originariamente nel 1691 in seguito a un episodio ritenuto miracoloso: durante una violenta tempesta, la popolazione si rifugiò presso la Porta di Mare, invocando la protezione della Vergine, quando un fulmine colpì il cavallo di un giovane in preghiera senza provocargli alcun danno. L’evento fu interpretato come un segno divino, e da quel momento la Madonna venne affettuosamente chiamata “Madonna del Fulmine”. In seguito, venne costruita una chiesa dedicata alla Vergine Addolorata, mentre l’edificio attuale risale al millisettecentonovanta, quando fu interamente ricostruito e ampliato con una pianta centrale. La facciata è semplice e lineare, arricchita da un portale in pietra con timpano spezzato e sormontata da un tamburo ottagonale con cupoletta, ricostruita dopo il terremoto del 1968.
All’interno, in una nicchia sopra l’altare maggiore, è custodita la venerata statua della Madonna Addolorata, risalente al diciottesimo secolo. La Vergine è raffigurata con lo sguardo rivolto al cielo, il cuore trafitto dai sette dolori simbolici. La statua, finemente intagliata in legno di cipresso e vestita con preziosi abiti ricamati, è al centro di una tradizione molto sentita: ogni Venerdì Santo, la Madonna viene portata in processione per le vie di Marsala, seguita da una folla compatta, che accompagna il fercolo illuminato dalle fiaccole. Essendo un santuario, la chiesa è utilizzata principalmente per funzioni mariane, con messe periodiche e novene, mentre nell’altare laterale destro si trova una teca con ex voto donati dai fedeli, testimonianza della profonda devozione popolare.
Nonostante le sue dimensioni ridotte, la Chiesa dell’Addolorata presenta interessanti dettagli artistici: sulla volta sono ancora visibili frammenti di affreschi settecenteschi, mentre nella cappella laterale si conserva un antico crocifisso ligneo della scuola trapanese. Tuttavia, il vero fulcro visivo ed emotivo resta la statua della Madonna, con il volto intensamente espressivo e rigato di lacrime. Il culto legato a questa immagine è strettamente intrecciato alla storia di Marsala da oltre tre secoli, al punto che la chiesa rappresenta il primo luogo di culto che si incontra entrando da Porta Garibaldi, quasi a simboleggiare il manto protettivo sotto il quale la città si rifugia.
Una sosta in questo santuario permette di cogliere il profondo legame tra fede e tradizione, ancora oggi elementi vivi e radicati nella vita quotidiana dei marsalesi.
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